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Birra Mastino è il birrificio artigianale della città di Verona, a quest’ ultima si ispirano il nome, il marchio e tutti i nomi delle birre.
Nato più di dieci anni fa, solo dal 2015 ha visto una rapida evoluzione in termini produttivi ed organizzativi, che hanno portato a proporre birre artigianali dal carattere unico e distintivo.
La vocazione principale è orientata alle basse fermentazioni, con birre in stile che si rifanno a questa importante tradizione brassicola.
L’ accurata selezione delle materie prime e la continua ricerca sulle tecniche di produzione sono i caratteri distintivi che permettono al birrificio di proporre birre sempre ben bilanciate e molto stabili.
Essendo birre prodotte con metodo artigianale, particolare attenzione viene dedicata alla maturazione che avviene in serbatoi orizzontali. Tutto ciò permette di rendere le birre Mastino pulite e limpide senza bisogno della filtrazione.
Ogni birra viene ideata e pensata da Mauro Salaorni e Christian Superbi, i due soci del birrificio, i quali entrambi iniziarono i loro percorsi nel mondo brassicolo già prima della nascita del birrificio.
Mauro nel locale di famiglia, Christian all’ interno di aziende di birra.
L’ unione delle esperienze produttive di Mauro e delle competenze gestionali di Christian, hanno portato al birrificio Mastino di oggi!
La passione, la ricerca e la storia sono Birra Mastino, una birra che si può decisamente definire … Artigianale Veramente.

Fabbrica Birra Perugia è un marchio storico, fondato nel 1875 e riavviato in chiave contemporanea nel 2013.

L’impresa si deve ad un gruppo di amici, innamorati della birra e delle proprie radici, decisi a restituire alla città il suo birrificio.

Le birre artigianali prodotte riscuotono da subito un grande successo, tanto sul territorio quanto fuori regione e all’estero. Anche la critica si accorge presto di questa giovane realtà, letteralmente sommersa di premi e riconoscimenti: dall’European Beer Star al Brussels Beer Challenge, dalle principali guide di settore al prestigioso concorso Birra dell’Anno.

Un’escalation inarrestabile che vede il culmine nel febbraio 2016, quando Fabbrica Birra Perugia viene proclamata Birrificio dell’Anno.

La definitiva consacrazione per una realtà che si riallaccia ad un passato glorioso. La storia della birra a Perugia ha infatti radici antiche: una delle pietre miliari fu posta nel 1875, anno di fondazione della fabbrica ad opera di Ferdinando Sanvico, anche se la birra in città si faceva già da metà Ottocento, per mano di una signora austriaca, di Innsbruck, che qui aveva impiantato la sua piccola produzione.

CA’ DEL BRADO nasce da un’idea molto precisa: la Cantina Brassicola. Ci prendiamo cura della fermentazione e dell’affinamento di mosti di malto, attraverso maturazioni in tini di legno con diverse caratteristiche. Crediamo che sviluppare prodotti birrari di questa tipologia – con un’antica tradizione, ma anche con tantissime possibilità di sperimentazione – sia un prolungamento naturale dell’artigianato italiano, ricco di tipicità produttive legate al territorio e con una profonda cultura nel mondo del vino. All’interno dei nostri confini infatti, la lavorazione del legno (con grandi bottai e il consolidato uso di questo materiale negli affinamenti) e l’ampio mondo della vinificazione (che rende le botti culle di flore fermentative variegate) costituiscono un patrimonio ricco, affascinante ed unico, che siamo lieti di poter avere, come retroterra della nostra attività.

Le leggi livornine costituivano una serie di provvedimenti legislativi emanati dal granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici.
Nel 1593 con la Costituzione Livornina si garantiva libertà di culto, di professione religiosa e politica, l’annullamento dei debiti e di altre condanne, si istituiva il Porto Franco ed si assicurava la libertà di esercitare un qualsiasi mestiere per chi risiedesse nel territorio livornese.
E questo spirito, cosmopolita e multirazziale, è ciò che permane ancora oggi nella nostra città e nelle sue attività, un messaggio che Il Piccolo Birrificio Clandestino cerca di esportare al di fuori dai propri confini.

Pierluigi Chiosi

Il Piccolo Birrificio Clandastino nasce nel 2010 a Livorno, dalla vulcanicità dell’ex homebrewer e Mastro Birraio Pierluigi Chiosi, il primo microbirrificio artigianale della città e dell’omonima provincia.

NEL 1996 QUANDO IL BIRRIFICIO LAMBRATE HA SPILLATO LA PRIMA BIRRA, I SOCI ERANO 3, SI PRODUCEVANO 2 BIRRE CON UN IMPIANTO DA 150 LT E IL LOCALE APRIVA A GIORNI ALTERNI. OGGI I SOCI SONO 5 PIÙ UN AMPIO STAFF, LE BIRRE PRODOTTE TANTE E L’IMPIANTO È DI 20 ETTOLITRI. ALESSANDRA, FABIO, PAOLO, DAVIDE E GIAMPAOLO: QUESTI I NOMI, OGNUNO CON UNA PROPRIA MISSIONE, CHI ALL’AMMINISTRAZIONE, CHI IN CUCINA, CHI NEL PUB E CHI PRODUCE LA BIRRA.
PRODURRE BIRRA ARTIGINALE È UN PROCESSO LUNGO ED APPASSIONANTE CHE RICHIEDE CONOSCENZA, PASSIONE E ATTENZIONE, ESTRO E FANTASIA.

ALLA BASE DI TUTTO C’È UN INSTANCABILE RICERCA E SELEZIONE DI MATERIE PRIME DI QUALITÀ, MENTRE LA PRODUZIONE VERA E PROPRIA INIZIA CON LA PESATURA E LA MACINAZIONE DEL MALTO D’ORZO. SEGUE POI LA PREPARAZIONE DEL MOSTO DI BIRRA E DEL RELATIVO FILTRAGGIO. I PASSAGGI SUCCESSIVI SONO L’EBOLLIZIONE DEL MOSTO FILTRATO CON L’INOCULO DI LUPPOLO, LA CENTRIFUGAZIONE, IL RAFFREDDAMENTO E L’OSSIGENAZIONE.

ULTIMO E FONDAMENTALE ANELLO DI QUESTA CATENA DEL GUSTO È IL PASSAGGIO AL FERMENTATORE E L’AGGIUNTA DEL LIEVITO. IL TUTTO PER UNA DURATA DI 8/10 ORE. SEGUE UNA FASE DI TUTTO RIPOSO: DOPO UN PERIODO CHE VARIA DAI 3 AI 7 GIORNI ALL’INTERNO DEI FERMENTATORI, LA BIRRA PASSA AI MATURATORI, DOVE MATURERÀ PER QUASI UN MESE PRIMA DI ESSERE CONDIZIONATA. TUTTI QUESTI PROCEDIMENTI, COORDINATI DAL MASTRO BIRRAIO, AVVENGONO SOTTO LA SUPERVISIONE ED I CONTINUI CONTROLLI DEL NOSTRO LABORATORIO DI ANALISI INTERNO. AD OGGI IL NOSTRO IMPIANTO HA UNA CAPACITÀ PRODUTTIVA DI 2000 LT A COTTA.

Malarazza è la birra artigianale siciliana, dal 2014.

Una sfida, oltre che un piacere quotidiano, per dar vita ad una nuova realtà imprenditoriale che faccia parlare della Sicilia per la generosità della sua terra e per le sue meraviglie.

Reinterpretiamo la tradizione brassicola legandola al territorio, per creare la nostra birra “mad in Sicily”.
Gli ingredienti della birra Malarazza: acqua, malto, luppolo, materie prime siciliane, innovazione e un pizzico di follia, selezionati con cura per ottenere un prodotto unico e di qualità.

Ex comune autonomo, dal 1978 frazione di quello di Litzendorf, la località di Schammelsdorf, ospita dal 1880 l’attività della famiglia Knoblach, una discendenza di birrai la cui attuale generazione tiene dinamicamente in mano le redini della struttura operativa: una locanda con impianto e locale di somministrazione (gastronomia e biergarten compresi) di fronte alla mole dello Stammberg, un rilievo che è tra i più alti in quest’angolo di Germania e che sembra sorvegliare il tesoro del Parco Naturale di Veldensteiner.

Abbiamo iniziato a produrre birra allo stesso modo in cui, spesso, si comincia a suonare la chitarra. Da autodidatti, spinti dalla voglia di far nostro qualcosa che ci piaceva nel modo in cui lo facevano gli altri. Ma non ci bastava.Volevamo suonare la nostra musica. Abbiamo iniziato per noi stessi, provando e riprovando, sbagliando tante volte e facendo tesoro degli errori ogni volta che ricominciavamo daccapo. Come fai con quel giro di accordi della tua canzone preferita, che provi così tante volte da non riuscire più neanche ad ascoltarla e metti da parte la chitarra, esasperato e sconfitto. Ma solo per un attimo, poi sei pronto a ricominciare.

L’ostinazione ci ha portati al momento in cui il risultato ci ha soddisfatti abbastanza da volerlo condividere. Prima con gli amici, poi con più gente possibile. Poco a poco ci siamo migliorati sempre di più, continuando a studiare, a cercare e a sperimentare. Con il rispetto verso la tradizione, la curiosità per il nuovo e l’attenzione alla qualità.
Abbiamo preso una passione e ne abbiamo fatto il nostro mestiere, con lo stesso sentimento di chi vive la musica come arte e mezzo di espressione e condivisione.

Tutte le cose, anche quelle più misteriose, hanno comunque una spiegazione razionale. Per comprendere il “mistero” del gallo si deve tuttavia fare un passo indietro. E cominciare questa storia con cinque personaggi in cerca di una birra d’autore. Se ci trovate un vago riferimento a una lettura scolastica meglio, altrimenti è lo stesso.

Dunque i cinque rispondevano, e fortunatamente rispondono tutt’ora, al nome di Lorenzo Guarino, Silvio Coppelli, Beppe Serafini, Marco Caccia e Stefano Carnelli.

Ai tempi in cui la birra artigianale non godeva ancora del “sacro furore” attuale i cinque bazzicavano con regolarità il Birrificio Italiano di Lurago Marinone e le “lezioni” di mastro Agostino Arioli, uno dei pionieri della birra non pastorizzata. Bere ettolitri di Tipopils e “vedere la luce” furono la stessa cosa, “diffonderne il verbo” la naturale conseguenza.
Da bravi discepoli l’idea di trascorrere infiniti weekend e serate a trafficare con pentole e annessi non li spaventava, l’idea di collezionare brutte figure nei primi concorsi nemmeno, mettere a repentaglio la serenità familiare per una blanche o per una pils non li sfiorava e con l’incoscienza tipica degli innamorati o dei folli si lanciarono nell’impresa.

Ed è più o meno a questo punto che il loro sguardo ardente di fermentazioni incrociò quello del gallo…

Una sessantina di chilometri a sud del suo capoluogo di provincia Bamberga, c’è il villaggio di Merkendorf che ospita dal 1846 l’attività della Hummel-Bräu, impianto produttivo con locale di somministrazione (e ristoro) nonché struttura ricettiva, d’impronta tipicissima rispetto ai canoni locali (siamo nel distretto dell’Alta Franconia). Un marchio la cui firma, avvalendosi di uno stabilimento dalla capacità di circa 9mila ettolitri annui e dotato di pozzo di proprietà per l’attingimento diretto di acqua dalle falde idriche sottostanti, campeggia su una gamma di etichette capeggiata da un manipolo di affumicate (Räucherator Doppelbock, Jubiläums Festbier 1162, Räucherla Märzen) e completata da altre referenze classiche, quali ad esempio Pils e Keller.